Il 7 maggio è uscito “NASCOSTO”, il primo singolo della band Avezzanese indie-rock “I NINETIES”
La formazione attuale è composta da Gianluca Occhiuzzi bassista e scrittore dei test, Luca Picone cantante della band, Francesco Paolo de Pisi (nome d’arte Dely) alla chitarra, Nicola Santucci alla Batteria.
1) Come vi siete conosciuti ?
Gianluca: Io e Nicola ci siamo ritrovati su un canale telegram dove si parlava di audio e Nicola scrisse “qui nevica” e gli feci “ma sei di Avezzano?” e da lì ci siamo incontrati e gli ho chiesto di entrare a far parte della band composta da me, Marco e Angelica chitarrista e voce della vecchia formazione.Poi per problemi del chitarrista e della cantante ci siamo dovuti fermare per quattro-cinque mesi e proprio in questo periodo abbiamo conosciuto Luca e Francesco.
Luca: Ho conosciuto Gianluca poiché partecipavamo entrambi alla stessa orchestra di rete scolastica delle superiori di Avezzano.
Io facevo parte del coro e Gianluca suonava il basso e un giorno mentre stavamo andando via, io portavo la tastiera, era il momento che gli alunni delle elementari stavano uscendo in fila indiana e per farli spostare gridai al terremoto, ma gli studenti di oggi non si spaventano più, ma mi schifarono e mi fecero passare. Non so per quale motivo Gianluca decise che fosse una buona idea quella di farmi entrare nella band.
La cosa fondamentale di un frontman di una band – risponde Gianluca – è la sfacciataggine di gridare alle masse, e quell’atto di aver scosso i bambini in quel modo, per quanto non abbia funzionato, è stato perfetto per farmi capire che Luca era la persona giusta per far ridere la piazza e/o farla ballare a tempo.
Francesco: Ho conosciuto Gianluca durante un’uscita con la mia vecchia comitiva di amici e parlando tra gli argomenti più disparati, siamo finiti a parlare di musica.
Lui inizialmente mi disse che aveva una band e mi fece vedere anche un video risalente al primo roster, gli diedi dei consigli per migliorare la loro performance che era già di buono di suo, ma lui mi disse che quel roster era diviso da tempo e da lì mi chiese di fare una prova con il batterista, che ancora non conoscevo, e accettai senza pensare ai vari traguardi raggiunti oggi.
nche quella prima conversazione che poi si sarebbe evoluta in un’amicizia anche abbastanza stretta nell’ambito della band.
Luca lo conobbi direttamente a Celano e lì tra una birra e una scatole di mandorle presa da Luca, capì subito che era una persona speciale di suo e pensai : ci siamo dentro e non poteva andarmi meglio di così.
2) Da cosa nasce la scelta del vostro nome e a quale musicisti del passato vi siete ispirati ?
Nicola: già nella prima formazione eravamo tutti e quattro d’accordo a ispirarci alle band anni ‘90 e iniziammo a fare cover di rock band anni ‘90 tipo i red hot chili peppers.
Da lì dovevamo scegliere il nome e abbiamo detto: ci ispiriamo alle bande anni ‘90, ci piacciono gli anni ‘90, perchè non chiamarci ‘nineties’ ?
Gianluca: a livello musicale, maggiormente dal punto di vista bassistico, sono figlio degli anni novanta, il mio bassista preferito è Flea (Michael Peter Balzary) dei Red Hot Chili Peppers che sono una band icona del rock-funk anni novanta.
Il nostro sound, poi si è evoluto ed è cresciuto, anche perchè siamo passati a fare inediti in Italiano e anche per questo il nome del gruppo si è trasformato da “nineties” ai “NINETIES” ed infine “I NINETIES” anche per sottolineare l’italianità della nostra band.
Le nostre ispirazioni principali sono state i Red Hot, Fast Animals Slow Kids, Zen Circus e I Cani.
3) Come nascono le vostre canzoni?
Luca: il metodo è avere meno distrazioni possibili proponendo un testo e una melodia cantata agli altri membri del gruppo. In ambito chitarristico -aggiunge Francesco– quando scriviamo le canzoni cerco sempre di trovare un minimo di ispirazione per un possibile riff o qualche solo.
Quando siamo nelle sala prove, è tutto poesia, ognuno di noi ha una sua idea e a volte dobbiamo scegliere tra le varie idee che sono venute fuori, altrimenti il pezzo andrebbe per le lunghe come se fosse una jam session in continua evoluzione, Interviene Gianluca: diciamo che il pezzo si crea quando ci scocciamo di creare, Nicola aggiunge: termina soprattutto quando riusciamo a interpretare cosa dice Gianluca quando cerca di spiegarci cosa ha in testa visto che usa dei termini con un vocabolario tutto suo.
La cosa più bella è il suonare fino allo sfinimento fin quando non esce qualcosa che ci convince e in queste interminabili jam ci divertiamo.
4) Nascosto, brano uscito il 7 maggio 2020, dove è possibile ascoltarlo?
Gianluca: Nascosto è uscito il 7 maggio su tutte le piattaforme digitali di streaming, come ad esempio: spotify, amazon music, youtube, google play music, iTunes ma anche su bandcamp due piattaforma per noi indipendenti molto importanti.
Stiamo riscontrando feedback molto positivi con spotify collegato alle storie di Instagram, dove molte persone che ci seguono ripostano le nostre storie associando il brano ‘nascosto’
5) Quali sono i vostri progetti per il futuro
Nicola: il progetto più prossimo è quello di pubblicare il secondo singolo che dovrebbe uscire tra un mesetto. Prima dell’emergenza Covid19 stavamo lavorando all’album vero e proprio e con molta probabilità vedrà la luce a dicembre 2020. Interviene Gianluca dicendo: sicuramente passeremo l’estate a produrre e registrare il disco, visto che i live, se andrà tutto bene, saranno pochissimi e quindi prevediamo un’estate chiusa in studio.
Sarà un disco particolare perchè abbiamo tante cose per la testa e tanti sound da mettere dentro. Già Autunni (il secondo singolo- ndr) tratterà le stesse tematiche di nascosto ma con un sound completamente diverso.
6) Da cosa vi siete ispirati per la scelta della copertina di ‘Nascosto‘?
Gianluca: facciamo prima un volo pindarico per spiegare la copertina, è stato facile registrarlo, fare il mix, il master e l’arrangiamento della canzone, ma fare la copertina è stata la cosa più complicato di Nascosto.
L’abbiamo lasciata per ultima – continua Luca- ed è durata più di tutti i processi, siamo passati dall’idea dei fiori, dei matusalemmi, dal metterci le facce nostre, i muri, i muri e le facce nostre, le chitarre, le ombre e siamo arrivati a quella di adesso che è stata promossa da me.
La foto nasce in una giornata fredda di autunno – continua Gianluca – e fuori pioveva e insieme a Nicola stavamo andando al centro commerciale e la macchina era appannata e dato che avevo la macchinetta fotografica in mano ho pensato: adesso scrivo I NINETIES” e faccio la foto. Caso volle che la scritta è uscita talmente bene che è diventata il simbolo di `nascosto` poiché rappresenta la scritta nascosta nel vetro, i colori sono vaghi e quindi ci è piaciuta l’idea del collegamento tra nascosto e la foto che si vedeva poco. Luca aggiunge: la sera con la scritta nella condensa rappresenta emotivamente le nostre canzoni, questa forma di poesia sempre un po tristina e cupa, quindi ho pensato: guardandola ci rappresenta, è il nostro inizio, non deve raccontare chissà quale lunghissima storia per un lunghissimo percorso. l’inizio nostro è NINETIES, l’unica cosa che possiamo dare è la nostra impronta e questa è la nostra impronta, –Francesco: la scritta su una portiera.
7) Dove possono seguirvi i vostri fan?
Gianluca: SIamo figli di Instagram, il nostro social preferito.
I giorni dopo la pubblicazione ho vissuto con una mano su instagram e con l’altra mangiavo per tutte le notifiche che arrivavano.
Su Instagram ci sono tutte le informazioni, e anche noi che facciamo i cretini nelle storie,
Su Facebook invece si trovano le informazioni degli eventi in modo più preciso e sto lavorando anche a una pagina web dedicata a I NINETIES che in questi giorni sarà terminato
Profili social:
Instagram: https://www.instagram.com/nineties_band/